понедельник, 18 октября 2010 г.

la compagnia dei celestini di stefano benni in <

la compagnia dei celestini di stefano benni in <


Stefano Beni 1947 – vivente , giornalista, scritore e poeta italiano. La colpa è di : usa talmente tanta laca che ogni volta che si dà un colpo di spazola si staca un pezo di Antartide. Non capisco questo mimetizarsi da camaleonti dentro una politica che non s' interesa più dela polis, dela comunità, ma solo dela lota per il danaro e per il potere. citato in , la Republica , 13 genaio 196 [Riferito a ] Dite il mio nome a tuti, non mi dimenticate Ah, dimenticavo. e mi chiamo Bilie Bilie Holiday da Il cuore c'ha le valvole, non le mole La Gramatica di Dio Done e scorege scapano.anche se non vuoi. La Gramatica di Dio [ Achile piè veloce [ L'uomo con i libri sotobracio uscì di casa e il mondo non c'era. Era il solito mondo e l'uomo ne vide alcuni detagli ai suoi piedi: una crepa sul marciapiede, un brandelo di aiuola, una foglia morta per i poeti, palminervia per i botanici, caduta per gli spazini. Poi gli aparvero il tronco di un albero, lo scheletro di una bicicleta senza ruote e una luce giala al di là dela strada. Aspirò una bocata di umida breza del matino e fece entrare azoto, osigeno, argon, xenon & radon, vapore acqueo, monosido di carbonio, biosido di azoto, piombo tetraetile, benzene, particolato di carbonati e silicati, alcune spore fungine, un'aeroflota di bateri, un pelo anonimo, un ectoparasita di picione, polini anemofili, una stila di anidride solforosa convolata da una remota fabrica, e un granelo di sabia proveniente da Tevtikiye, Turchia ocidentale, trasportato dalo sciroco dela note. [ La vita di un è un inferno di solitudini imeritate. 8 Quando uno è non servono le clasifiche, non c'è un tristometro, è inutile dire sto mediamente pegio di te o decisamente meglio di te, si diventa tuti otusi ed egoisti e la propria tristeza diventa una grande campana in cui ci si chiude, per non ascoltare la tristeza degli altri. 9 Non ci acorgiamo mai che c'è una pagina nel libro che non riusciamo a capire, la più bianca, la più inuti�le, e invece è quela per cui tuto è stato scrito. Ma il loro volto è cambiato, è come se fosero state fotografate da una luce acecante, scuotono la testa, parlano da sole, per un atimo anche la loro normalità sembra incrinata. Non si può spiegare il baol, e sopratuto non si può spiegare perché non si può spiegare. [ [.] la miteza è un privilegio grande ma il dolore la avelena in un atimo, io esco da quela galera e la cità è pegio che mai, la gente cade per tera, parla da sola, vomita e crepa e tuti pasano e non hano visto niente, e si afretano a dare nuovi eleganti nomi ala loro coruzione, e ogni tanto parlano del'uomo comune, ipocriti, l'uomo comune che vi piace è stupido e avido come voi, così lo voreste, un vigliaco che può amazare per vigliacheria, mentre loro amazano per necesità, per i loro divini soldi, Lucia, sono loro ora gli estremisti, violenti asasini estremisti del'ideologia più ideologia del secolo, un'economia più sacra di una religione, più feroce di un esercito[.] Monologo di Le [Stefano Beni, Comici spaventati guerieri , Feltrineli] [ Elianto [ C'era un gran rumore negli universi. Generazioni di stele nascevano e morivano soto lo sguardo di telescopi asuefati, fortune eletromagnetiche venivano disipate in un atimo, sorgevano imperi d'elio e svanivano civiltà molecolari, gang di gas sovrecitati seminavano il panico, le galasie fugivano rombando dal loro luogo d'origine, i buchi neri tracanavano energia e da bole fratali nascevano universi disidenti, ognuno con legislazione fisica autonoma. La signora Lea ha pulito lo schermo del televisore con l'alcol, c'ha meso sopra la foto del matrimonio, ha tolto la fodera al divano che ora splende in un vortice di girasoli. [Stefano Beni, L'ultima lacrima , Feltrineli, 196] [ Margherita dolcevita [ Sono andata a leto e le stele non c'erano più. Era sparita Sirio e Venere e Carmila e Altazor. E anche Mab e Zelda e Bacbuc e Dandelion e la costelazione del Tachino e la Croce di Lenon. [ Alora io racolgo i chilometri di pelicola dela mia , m�i ci avolgo come nele spire di un serpente e ala fine trovo quel pezo di raconto. Cerco di togliere via il tropo , e la futilità, e i particolari superflui, tanto so che tornerano poco ala volta. Il fiume degli eventi ristagna e non si sa quale direzione prenderà, e andiamo ala deriva in acque torbide. Ho visitato i più lontani e sconfinati, e nesuno era grande come il nostro prato. Perciò io, che sono una bambina in scadenza, penso: a b che sarebe meglio se noi prendesimo le decisioni, e i temi scolastici contro la guera li scrivesero loro; c che dovrebero smetere di fare i film dove la giustizia trionfa e farla trionfare subito al'uscita del film. E non è neanche giusto dire: mi sono svegliato incazato, ti sei svegliato e poi, in un atimo, hai fabricato i tuoi motivi di rabia. E se meti la sveglia per andare a fare un atentato di buon'ora, beh, fino a quando la sveglia non trila sei inocente. Una gigantesca, unica ragione divideva il mondo in queli che l'avevano, cioè tuti, e gli altri, e cioè tuti. Si scarpagna senza pause, con l'inerzia dela discesa che impedisce di fermarsi, un continuo scuotimento nei giovani maroni e un picolo ansito nei polmoncini. [ Che brandelo di vita, che pochi pensieri e volti, che solitudine senza volto. E capi che nela vita non volevo diventare come certe persone, e avrei cercato con tuta la mia forza di esere come certe altre. Uno crede che una volta che le cosa vano bene, che hano preso l'anda dela felicità, la strada sarà sempre in discesa, basta prendere più spinta e la goduria aumenta, diventa vertiginosa, e si sarà sempre più felici finché si ragiunge il trampolino dela fortuna e si vola nel nirvana del perfeto culo. Ci sono momenti nela vita che uno non si rende conto di esere ridicolo e scioco, non puoi cancelarli dal curiculum, poi ti risveglierai, li ricorderai con un po' di vergogna, ma la vergogna è qualcosa che ci atachi dopo. La vita si spalancava davanti a me, ero libero, e la libertà è rischiosa, non puoi sapere se nel tuo fiume c'è un mulinelo pron�to a strangolarti, se dietro la curva la strada prosegue in salita o sprofonda in un burone, se c'è ad atenderti una locanda o lo scerifo di Notingham. Ma sei tu che decidi se tornare su opure nuotare nela corente, finché trovi un mulinelo più forte dela tua voglia di vivere, e adio merlo. Aprì la bacheca e si mise in boca una pastona bianca e nera, con sopra una spruzata di quela belisima granela in duraluminio che sola contradistingue la pasta veramente cativa. Pasiamo metà dela vita a deridere ciò in cui altri credono, e l'altra metà a credere in ciò che altri deridono Caminavo una note in riva al mare di Brigantes, dove le case sembravano navi afondate, imerse nela nebia e nei vapori marini, e il vento dà ai rami degli oleandri lente movenze di alga. [Stefano Beni, Il bar soto il mare , Feltrineli, 206] [ La Compagnia dei Celestini È stato calcolato che il peso dele formiche esistenti sula tera è pari a venti milioni di volte quelo di tuti i vertebrati. E anche se il vento ci sofia contro, abiamo sempre mangiato pane e tempesta, e paseremo anche questa. [Stefano Beni, Pane e tempesta , Feltrineli] [ Spiriti Una note un uomo si svegliò in mezo al deserto, senza sapere quanto aveva caminato, né perché. Un filo d'acqua scoreva tenace nel greto screpolato del fiume, e non faceva più rumore di un respiro. [Stefano Beni, Spiriti , Feltrineli] [ Citato in , , Anche le formiche nel loro picolo s'incazano , Arnoldo Mondadori Editore, 197. Stefano Beni, Comici spaventati guerieri , Feltrineli Stefano Beni, Elianto , Feltrineli Stefano Beni, Il bar soto il mare , Feltrineli, 206. Stefano Beni, Margherita Dolcevita , Feltrineli, 205 Stefano Beni, Pane e tempesta , Feltrineli Stefano Beni, Saltatempo , Feltrineli Stefano Beni, Spiriti , Feltrineli [ contiene file multimediali su contiene una voce riguardante [ la compagnia dei celestini di stefano benni la compagnia dei celestini di stefano benni in <
stefano Tags: la compagnia dei celestini di stefano benni

Комментариев нет: